Proroga acconti novembre

      Nessun commento su Proroga acconti novembre

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato che il versamento della seconda (o unica) rata d’acconto delle imposte per il 2024, originariamente previsto per il 2 dicembre 2024, può essere rinviato al 16 gennaio 2025 per alcune categorie di contribuenti. In alternativa, il pagamento potrà essere suddiviso in 5 rate mensili. Vediamo i dettagli di questa misura, utile per molte persone fisiche titolari di partita IVA.

Chi può beneficiare del differimento?

Il differimento del pagamento riguarda le persone fisiche titolari di partita IVA (imprese individuali e lavoratori autonomi) con ricavi o compensi 2023 inferiori o uguali a 170.000 euro. È importante notare che questo beneficio non si estende a tutte le categorie di contribuenti.

Soggetti che possono beneficiare del differimento

  • Imprese individuali e lavoratori autonomi con ricavi/compensi 2023 ≤ € 170.000.
  • Impresa familiare: solo il titolare con partita IVA (i collaboratori senza partita IVA non possono usufruirne).
  • Soci di società di persone, associazioni professionali, o S.r.l. trasparente con partita IVA personale.

Soggetti esclusi

  • Imprese con ricavi superiori a € 170.000.
  • Collaboratori di imprese familiari senza partita IVA.
  • Società di capitali, enti non commerciali, e altri soggetti diversi dalle persone fisiche.

Quando e come pagare?

Il pagamento può essere effettuato in due modalità:

  1. In un’unica soluzione entro il 16 gennaio 2025.
  2. In 5 rate mensili, a partire dal 16 gennaio 2025, con un interesse dello 0,33% mensile sulle rate successive alla prima.
Modalità di Versamento Termine di Pagamento
Unica Soluzione 16 gennaio 2025
1° Rata 16 gennaio 2025
2° Rata 17 febbraio 2025 (il 16 cade di domenica)
3° Rata 17 marzo 2025 (il 16 cade di domenica)
4° Rata 16 aprile 2025
5° Rata 16 maggio 2025

Quali imposte sono coinvolte?

Il differimento e la mensilizzazione riguardano la seconda rata dell’acconto delle seguenti imposte:

  • IRPEF
  • Cedolare secca
  • IVIE (imposta sul valore degli immobili all’estero)
  • IVAFE (imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero)
  • Imposta sostitutiva per i contribuenti minimi e forfetari

È importante sottolineare che i contributi previdenziali INPS e i premi INAIL non possono beneficiare del differimento e devono essere versati entro il 2 dicembre 2024.

Adesione al concordato preventivo biennale

Chi ha aderito al concordato preventivo biennale (Cpb) entro il 31 ottobre 2024 dovrà quasi sicuramente versare un acconto “rafforzato”. In questo caso, anche se si aspetta ancora l’ufficialità della proposta, anche la maggiorazione dell’acconto relativo all’adesione del CPB potrà essere posticipato a gennaio senza costi aggiuntivi o rateizzato. Ancora più vantaggiosa è la proroga per chi aderirà al CPB entro il 12 dicembre 2024, poiché non dovranno ravvedere il secondo acconto, data la scadenza del 2 dicembre 2024 precedente all’adesione tardiva al Cpb.

Come verificare i requisiti?

Per verificare se il proprio reddito rientra nel limite di 170.000 euro, è necessario considerare i ricavi indicati nel modello REDDITI 2024, incluso l’autoconsumo e i contributi in conto esercizio.

Situazione Come verificare i ricavi?
Impresa familiare/azienda coniugale Si considera il totale dei ricavi dell’azienda.
Più attività con diversi codici Ateco Sommare i ricavi di tutte le attività svolte.
Esercizio di attività agricola e altra attività Considerare il volume d’affari complessivo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *